Barbara E. Borg

Il mio interesse per gli approcci contestuale e topografico applicati al mondo antico è stato significativamente forgiato dall’esperienza maturata nei dodici mesi di viaggio di studio finanziati dall’ Istituto Archeologico Germanico. Al termine, nel 1990, del mio dottorato di ricerca, tale opportunità mi ha permesso di visitare siti e musei intorno al Mediterraneo. Improvvisamente ogni cosa ha trovato il proprio posto: i materiali e le discipline che avevo studiato separatamente sono divenute parte di un insieme coerente delle diverse culture ed esperienze di vita delle comunità antiche.  In seguito, l’applicazione di questo approccio alla cultura funeraria romana mi ha permesso non soltanto di offrire descrizioni più complete delle pratiche antiche, ma anche di cambiare considerevolmente la nostra comprensione del loro significato e degli spunti di riflessione che ci offrono con riferimento alle strutture sociali, come le relazioni di classe e il ruolo della familia.  


La ricerca condotta nell’ambito di una Leverhulme Major Research Fellowship della durata di tre anni mi ha poi permesso di testare un nuovo approccio che si è rivelato essere una sorta di prototipo concettuale per il progetto IN-ROME. A questo proposito, lo studio denominato ‘Mapping the social history of Rome: a topographical approach to action and interaction in an ancient mega-city’ ha esplorato due filoni metodologici interconnessi. Il primo si rifà a concetti di microstoria come studio intensivo e dettagliato di una piccola area o di un limitato gruppo di persone, ma con l’intento di rispondere (piuttosto che semplicemente illustrare) a questioni più generali (o addirittura macrostoriche).

Mentre, fino a quel momento, tali ricerche erano ampiamente limitate alle indagini storiche della prima età moderna e dei periodi successivi, a causa della ricchezza delle fonti documentarie relative a queste epoche, il mio progetto Leverhulme ha attinto invece alla più ampia gamma possibile di evidenze antiche, includendo in particolare, fonti archeologiche ed epigrafiche, per raggiungere il necessario livello critica di volume delle fonti. Il secondo filone, che ha poi portato a concepire il concetto del progetto IN-ROME, ha proposto che le strutture topografiche e i modelli di attività possano essere tradotte in strutture e modelli sociali, considerando l’esperienza di vita reale della prossimità o distanza fisica tra le persone che hanno svolto codeste attività.

Quel progetto che si concentrava su un’area di circa quattro chilometri e mezzo quadrati intorno al terzo miglio dell’antica via Appia ha prodotto risultati entusiasmanti per quanto riguarda le relazioni tra persone di religione ed etnie diverse e, in particolare, per lo sviluppo dei primi culti cristiani in ambienti non cristiani, che sono al momento in fase di elaborazione per la pubblicazione. 

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Pubblicazioni selezionate:

  • The Late Antique funerary landscape of Rome: 3rd to 4th c. A.D., in: L. Lavan (ed.), Burial and memorial in Late Antiquity. Late Antique Archaeology Suppl. (Leiden: Brill 2022 in press).
  • Peter and Paul ad catacumbas: a pozzolana mine reconsidered, in: N. Zimmermann – T. Fröhlich (eds.), The economy of death: new research on collective burial spaces in Rome from the late republic to the late roman time. Archaeology and Economy in the Ancient World – Proceedings of the 19th International Congress of Classical Archaeology vol. 38: The Economy of Death (Heidelberg: Propylaeum 2022) 45-58. DOI: 10.11588/propylaeum.894.c11634
  • Mortal gods: divine associations of humans as an urban and neighbourhood phenomenon, in: Religion in the Roman Empire 6, 2020, 159-80 (Tübingen: Mohr Siebeck 2021). DOI: 10.1628/rre-2020-0012
  • Does religion matter? Life, death, and interaction in the Roman suburbium, in: V. Gasparini et al. (eds), Lived Religion in the Ancient Mediterranean World: Approaching Religious Transformations from Archaeology, History and Classics (Berlin: de Gruyter 2020), 405-434. DOI: 10.1515/9783110557596-020
  • Herodes Atticus in Rome: The Triopion reconsidered, in: C. M. Draycott, R. Raja, K. Welch, and W. T. Wootton (eds.), Visual Histories of the Classical World. Essays in Honour of R.R.R. Smith (Turnhout: Brepols 2019), 317-30.
  • Roman tombs and the art of commemoration: contextual approaches to funerary customs in the second century CE (CUP 2019). DOI: 10.1017/9781108690904
  • Crisis and ambition: tombs and burial customs in third-century CE Rome (OUP 2013).